MAURIZIO MARTUCCI: “ENNESIMO ASSALTO ALLA DILIGENZA IN FAVORE DELLA LOBBY DI TELEFONIA”
“In arrivo un’altra clamorosa spallata del Parlamento.Ancora una volta in favore della lobby delle telecomunicazioni e contro salute, ambiente ma stavolta pure cultura e paesaggio” così ha esordito il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci commentando le gravi implicazioni del DDL 1372, che metterebbero a rischio non solo i beni paesaggistici e archeologici del Paese ma anche la salute delle persone.
Si tratta di una iniziativa presentata da Gruppo Lega Salvini Premier dal senatore Roberto Marti, cofirmatari i senatori Marti, Bergesio, Bizzotto, Claudio Borghi, Cantù, Dreosto, Murelli, Potenti e Pucciarelli, presentato lo scorso 5 febbraio 2025 in Senato.
Gli obiettivi dichiarati del DDL sono la semplificazione delle pratiche edilizie e urbanistiche e l’accelerazione dei tempi di rilascio delle autorizzazioni, limitando il potere delle Soprintendenze.
“Nelle commissioni del Senato – spiega Martucci – è in discussione il disegno di legge 1372, Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica, in sostanza la revisione delle disposizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio per semplificare le procedure di autorizzazione paesaggistica all’installazione di nuove antenne 5G, e non solo, che potrebbero invadere da qui a poco parchi e beni archeologici in dispregio ai pareri contrari delle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che anche coi favori delle sentenze dei TAR, cioè i tribunali amministrativi regionali, finora hanno comunque parzialmente arginato il fenomeno di antenna selvaggia, quantomeno nelle aree di interesse paesaggistico, storico e culturale italiano. Il tutto però stavolta sarebbe scavalcato dall’ennesima furbata: dimezzati i tempi dei procedimenti per finire nell’autorizzazione coatta.
“Il parere del Soprintendente – si legge nel DDL –deve essere reso entro il termine perentorio di 45 giorni decorso il quale si intende formato il silenzio assenso e l’amministrazione competente provvede sulla domanda di autorizzazione”, svilendo oltretutto, aggiungo io, in non vincolante il parere quando espresso nei termini dei 45 giorni, che per rispettarli, in una burocratica amministrazione, lo sappiamo, rappresenta un miraggio. Avete capito l’inghippo?
Quindi aspettiamoci antenne, qualora il DDL dovesse passare, pure al Colosseo, sulle Dolomiti, sulla Torre di Pisa, nei parchi nazionali, vicino a fiumi e laghi, nella reggia di Caserta e davanti alla galleria degli Uffizi a Firenze o a Venezia sul Canal Grande. Anche le necropoli del Sorbo e della Banditaccia a Cerveteri sarebbero a rischio antenna”.
Rammentiamo che di recente è stata sventata la costruzione di una stazione radio base (R.S.B) nei pressi del Sorbo in quanto il TAR del Lazio ha ritenuto determinanti i vincoli paesaggistici del Ministero della Cultura ed il parere negativo reso dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale.
“Dopo l’aumento dei limiti soglia dell’inquinamento elettromagnetico, dopo la truffaldina norma sulle misurazioni nelle 24 ore, dopo l’abolizione dei piani regolatori nei piccoli comuni, dopo una dozzina di altri provvedimenti capestro negli ultimi anni, compreso l’imbavagliamento dei sindaci Stop5G e in approvazione della legge sulla privatizzazione dell’orbita bassa che lancerebbe il 5G nello spazio, con l’abolizione del parere procedimentale del Ministero della cultura, si concretezza l’ennesimo assalto alla diligenza partorito dalla torbida mistura di interessi sovrapposti tra un’agguerritissima lobby e una classe politica sempre più in ostaggio di deliranti piani di elettrificazione dell’aria in nome dei transumanisti progetti della transizione digitale. Un attacco senza precedenti – conclude Maurizio Martucci – contro tutto ciò che è natura e naturale e che invece va difeso e tutelato a spada tratta in nome di madre terra per noi stessi e per le generazioni future”.