A LAVORARE NEI CAMPI…

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Il ministro parla del reddito di cittadinanza
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CARO MINISTRO, È UN MODELLO DI CIVILTÀ UNA PAGA DI DUE EURO L’ORA?

 

Al Vinitaly il ministro Lollobrigida parla del reddito di cittadinanza associandolo alla mancanza di manodopera lamentata dagli agricoltori. “Chi ha il reddito di cittadinanza vada a lavorare nei campi, non è svilente, lo dico a chi sta sul divano perché ha il reddito di cittadinanza”.

Parole che stonano dal momento che l’Italia è ricca di persone ridotte alla fame dall’aumento ingiustificato del prezzo di beni di prima necessità, parole che indignano quando le criticità anziché essere affrontate nelle sedi opportune sono solo slogan per eventi mondani.

Non solo persone mantenute dalla collettività, tra i percettori di reddito ci sono cittadini a cui non viene data una seconda opportunità lavorativa: le donne sopra i 50 anni sono un esempio; in assenza di competenze che solo l’Italia non fornisce. Il ministro dimentica forse che il RdC è un progetto partorito a metà: lo strumento prevede, insieme al sostegno il reinserimento nel mondo del lavoro con eventuale formazione. E, se l’offerta di lavoro non viene accettata, (al terzo rifiuto) il percettore perde il sostegno. A differenza del resto d’Europa, non accade in Italia dove si prendono immigrati nei campi per un lavoro sottopagato e (giustamente) rifiutato dagli italiani. Gli imprenditori non lo dicono questo e, favorevoli ai flussi, possono trarre vantaggio da manovalanza fantasma. “Non si trovano braccia per raccogliere i carciofi” denunciavano però gli agricoltori locali la scorsa settimana.

Viene da chiedere al ministro come mai il Governo non affronta il tema salari in un Paese dove la paga da fame parcheggia molti sul divano. E non per il reddito di cittadinanza, come lamentano anche balneari e ristoratori che, strizzano all’osso con offerte stagionali studenti e padri di famiglia per poco più di due euro l’ora. La stagione estiva alle porte mostrerà la politica salariale. Altra cosa è chi non vuole lavorare, esiste eccome! Proprio l’incompleto l’iter del RdC rende la vita facile a questi ultimi cittadini.

Infine, caro ministro: non è svilente fare un passo indietro dopo aberranti dichiarazioni.