A Ladispoli si rispettino le istituzioni ed i cittadini

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Riceviamo e pubblichiamo.

La carta fondamentale della nostra Repubblica ha una particolarità, la semplicità con cui tutti grandi e piccoli possono comprenderla. E’ la più bella del mondo, considerata la più moderna ed avanzata al tempo della promulgazione e forse ancora oggi a distanza di 70 anni.

Rileggendola dettagliatamente l’attenzione si sofferma all’Articolo 54 che così recita: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.

Lo sguardo si arresta subito perché in questo articolo c’è un qualcosa che riguarda molto da vicino la città di Ladispoli, la realtà che più vicino a noi ci circonda e che accompagna la nostra vita ogni giorno, noi tutti. Per comprenderlo bisogna gettare lo sguardo sino al di fuori dei confini del mondo per comprenderne la sua conformazione. E’ una riflessione che attraversa questo ultimo lungo periodo, contraddistinto da bistrattamenti di ogni tipo, scelleratezza comunicative di vario genere e da assenze. Gesti sconsiderati perpetrati da chi ha il dovere di rappresentarci, più direttamente possibile, come città, come collettività, come persone.

Fedeltà alla Repubblica ed osservanza della Costituzione e delle leggi, mi fermo qui. Disciplina ed onore, per alcuni due sostantivi da considerare pura fantascienza, per molti invece una duplice richiesta obbligatoria accompagnata alle aspettative, formulata mediante uno scritto contraddistinto da una croce posta su di un foglio, meglio conosciuto come scheda, redatto in un momento per loro particolare, il tempo della storia, delle scelte, le elezioni.

Non possono essere pochi a prevalere sulla generalità, a calpestare le regole primarie dello stare insieme in un’unica casa. Costoro hanno l’imposizione al rispetto, possono esprimere libertà ma sempre all’interno di un contesto regolamentare. Oltrepassato il precetto non esiste altro che lo strumento del farsi da parte poiché non si è consoni ad adatti un ambiente armonico.

Disciplina ed onore anche per quel che riguarda lo stesso rispetto dei cittadini in quanto tali e come elettori, membri cui la nostra Legge Fondamentale riconosce la più alta sovranità. Nella loro essere e nella loro modalità di scelta. Nel giugno scorso la città di Ladispoli ha espresso democraticamente ed elettoralmente la volontà di intraprendere un percorso di discontinuità con il precedente, per metodi e politica  condotta in ogni settore del vivere sociale, ecco si rispetti questa indicazione, dettata dal popolo, si faccia quello e soltanto quello e si porti avanti l’impegno con prestigio, a chi il governo a chi l’opposizione e la funzione di controllo, sempre se è in grado di poterlo fare, riuscendo gli uni con maturità ad ammettere di aver ragione sul trascorso gli altri invece con esperienza a dare torto.

Marco Di Marzio