8 MARZO: STORIA, CULTURA E TRADIZIONE NEL MONDO

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8 marzo

Italia: un ramoscello di mimosa

In Italia l’8 marzo si festeggia per la prima volta nel 1945, una tradizione che prevede la donazione di un ramoscello di mimosa a ogni donna, l’Unione delle Donne Italiane lo sceglie perché è il fiore più bello di marzo. Oggi gruppi di ragazze escono la sera, a cena o per locali, per celebrare questa giornata internazionale.

Ma quali sono le usanze negli altri paesi del mondo?

In Russia il fiore simbolico della festività è il tulipano. Nelle vie si possono incontrare giovani che regalano i fiori alle ragazze incontrate per strada; perfino la polizia stradale, ogni anno, ha l’usanza di regalare i tulipani alle automobiliste. Il Presidente Vladimir Putin dedica a tutte le donne, esaltandone la bontà e la generosità, i versi del poeta russo Konstantin Balmont.

In Romania questa ricorrenza segna per lo più l’arrivo della Primavera e le ragazze hanno l’abitudine di farsi regalare il Martisor (in romeno “marzo”), si tratta di un amuleto, che viene appuntato all’altezza del seno, che augura felicità, fortuna e prosperità, formato da un gioiello avvolto da un nastro rosso (simbolo della nuova stagione che entra) e da uno bianco ( l’Inverno che si è appena concluso), intrecciati fra loro.

A differenza dell’Asia, in cui la giornata assume un carattere prettamente politico, in Colombia, ci troviamo immersi in attività legate al sociale: le donne preparano le polladas, un piatto a base di patate, pollo e altri ingredienti tipici, venduti poi per racimolare fondi a sostegno delle varie organizzazioni no profit.

8 marzo
New York 1857

In particolare negli Stati Uniti, in cui affonda le sue radici, l’origine della giornata della donna è abbastanza controversa: alcuni la collegano alla violenta repressione portata avanti da alcune operaie manifestanti a New York nel 1857. Altri ancora si rifanno alla storia più diffusa: la tragedia dell’8 marzo del 1908, in cui un gruppo di operaie della Cotton, un’industria tessile di New York sciopera in protesta contro le disumane condizioni di lavoro e un aumento del salario. La battaglia prosegue per diversi giorni con  l’occupazione della fabbrica, fino a quando il proprietario decide di bloccare tutte le uscite dello stabile e, secondo la storia, pare sia stato proprio lui ad appiccare l’incendio in cui muoiono moltissime donne. Collegare la festa della donna a questo episodio sembra essere un falso storico.

In realtà la giornata sarebbe stata istituita dal Partito Socialista Americano nel 28 febbraio 1909, quando organizza una grande manifestazione a favore del suffragio femminile. Di volta in volta si iniziano a rivendicare altri diritti fondamentali. Le rivolte sfociano, nel 25 marzo 1911, in una senza precedenti: fra i numerosi dipendenti, circa 120 donne muoiono nell’incendio della fabbrica di abbigliamento Triangle (il più grave incidente industriale della storia di New York) e, da questo momento, iniziano a moltiplicarsi le manifestazioni per i diritti femminili in quasi tutto il mondo. L’8 marzo 1917 le donne russe scendono in piazza Rossa per chiedere la fine della guerra e questa manifestazione da inizio alla Rivoluzione Russa di febbraio e ottobre.

8 marzoSecondo lo storico ateniese Tucidide è necessario conoscere il passato per capire il presente e rivolgersi meglio al futuro, dunque, facendo un tuffo nei tempi antichi, è obbligatorio ricordare il personaggio di Ipazia (370 d.C.) : filosofa, astronoma e scienziata, morta l’8 marzo del 415 d.C., un lunedì di quaresima per i cristiani di Alessandria d’Egitto, la sua madre patria. A lei viene dedicato un film nel 2009 “Agorà”, diretto da Alejandro Amenàbar. Insegnante di grande prestigio e più importante intellettuale della sua città, è punto di riferimento per i suoi studenti. Socrate Scolatico, teologo e storico bizantino della Chiesa dell’Impero romano d’Oriente, parla di lei come uno dei caposcuola del Platonismo. Il suo assassinio viene commissionato da un intollerante vescovo della giovane Chiesa Cristiana, divenuta unica religione di stato con l’editto di Teodosio.

Icona del libero pensiero, ma non immune dal dubbio, di cui è professatrice, dietro cui dobbiamo indagare cosa si nasconde realmente; oggetto delle invidie di Cirillo, vescovo del Cristianesimo, oggi santo della Chiesa Cattolica, consapevole ormai della stima e del rispetto reverenziale che Ipazia si è guadagnata e di cui giustamente gode, cominciò a progettare il suo crudele assassinio: un gruppo di cristiani le tende un agguato, sorprendendola e trascinandola via dalla sua lettiga verso una chiesa, in cui le vengono strappate le vesti, mortificata nuda e fatta letteralmente a pezzi e, perché di lei non rimanga nulla, vengono portati in un luogo in cui abitualmente si dava fuoco a tutti gli scarti. Ancora oggi, la scienziata e filosofa greca, a 1600 anni dalla sua uccisione a causa del fanatismo religioso, è simbolo della libertà di pensiero e dell’indipendenza della donna.

Tornando bruscamente al 2020, l’8 marzo, che solo nel 1977 fu data unica in tutto il mondo, viene festeggiato per ricordare anche le conquiste economiche, sociali e politiche ottenute in tutti questi anni e per celebrare quelle che verranno conquistate dalle generazioni future, in una società sempre più vicina a un sistema di libertà, parità e uguaglianza.

Flavia De Michetti