Nella storia di ogni popolo esistono feste, inni, musiche, canzoni, che permettono di ricostruirne la storia.
Il 4 novembre è un giorno importante per la storia d’Italia: si celebra in questa data l’anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale avvenuta nel lontano 1918.
Questa celebrazione ha un valore altissimo e non serve per ricordare una vittoria, ma per esaltare il valore della pace e il sacrificio di tutti coloro che hanno dato la vita per vivere in un mondo pacificato.
Questa ricorrenza si accompagna a solenni celebrazioni in tutti i paesi d’Italia. A Roma, le più Alte Cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria. La Nostra Costituzione Italiana è difatti dotata dell’articolo 11 che stabilisce che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e per la risoluzione di controversie internazionali, privilegiando la pace e la giustizia. Permette limitazioni di sovranità a condizioni di parità con altri Stati, per aderire a un ordinamento che assicuri pace e giustizia tra le nazioni.
L’ Italia non usa la guerra come strumento per attaccare altri paesi o per risolvere dispute. L’articolo ammette che l’Italia possa accettare limitazioni alla propria sovranità, a patto che ciò avvenga su basi di parità con gli altri Stati e al fine di creare un ordinamento internazionale che garantisca pace e giustizia. Questo è il fondamento della partecipazione italiana a organizzazioni internazionali come l’Unione Europea e le Nazioni Unite.
Pertanto è fondamentale, specialmente attualmente in relazione ai noti conflitti, il c.d. principio di pace che è un valore fondamentale per la nostra Repubblica Italiana, che si impegna anche nella difesa di altri popoli aggrediti e nella partecipazione a missioni di pace e umanitarie.
Questi principi dovrebbero essere rispettati così da evitare l’ addestramento di soldati stranieri in Italia che sono coinvolti in una guerra, non mandare consulenti nelle zone di guerra che ovviamente si schierano “contro il nemico”, oltre ad evitare l’ invio di armi ad una parte dei belligeranti, perché tutto questo significa entrare in guerra, giusto? Poi se il paese in questione non appartiene alla NATO o UE tutto ciò dovrebbe essere vietato dall’ articolo 11 della Costituzione italiana, giusto?
I Tre Amici al Bar
Raffaele Cavaliere Diego Corrao



































































