ALCUNI SEGNALI NEUROLOGICI DI INTERESSE INTERNISTICO

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A cura del Dottor Professor Aldo Ercoli

Dottor Professor
Aldo Ercoli

La lesione del motoneurone superiore (viene lesa la via nervosa al di sopra del corno anteriore del midollo spinale) o del motoneurone inferiore (lesione al di sotto del corno anteriore del midollo spinale) non è una patologia strettamente specialistica neurologica. Sono del parere che debba essere alla portata (e quindi conosciuta) da ogni medico.

Da che cosa è provocata una lesione del motoneurone superiore? Da danni della corteccia cerebrale, della capsula interna, del tronco cerebrale o anche del midollo spinale. Che cosa comporta questa lesione del motoneurone? Una debolezza di tutti gruppi muscolari dell’arto inferiore (specie dei muscoli flessori della gamba e coscia). Una spasticità dei muscoli con però un aumento di tono degli stessi.

Vi è una resistenza iniziale a flettere l’arto che poi si risolve immediatamente. Tutti i riflessi sono esaltati (ad eccezione di quelli superficiali quali gli addominali). Vi è assenza di atrofia muscolare e di fascicolazioni. Spesso vi è “clono muscolare” ed è possibile osservare un “segno di Babinski positivo” (con la punta di una penna si striscia lungo il margine laterale del piede e si ha una dorsi flessione dell’alluce e l’allargamento a ventaglio delle dita.

Che cosa comporta invece una lesione del motoneurone inferiore? Una riduzione sia del tono che dei riflessi muscolari. Un atrofia dei singoli gruppi muscolari e talora fascicolazione. Una debolezza dei muscoli distali (gamba, avambraccio) rispetto a quelli prossimali (coscia, braccio) con eguale coinvolgimento dei gruppi muscolari flessori ed estensori.

Il segno di Babinski è normale o assente. Non vi sembrano tutti questi segni neurologici degni di attenzione (e quindi di diagnosi) alla portata di qualsiasi medico? Il clono (di cui ho parlato) è una contrazione ritmica del muscolo che può perdurare per tutto il tempo in cui viene mantenuta una tensione tendinea.

Tra la spasticità con aumento del tono dei muscoli colpiti, esaltazione di tutti i riflessi (esclusi i superficiali) e invece atrofie di gruppi muscolari, riduzione del tono e dei riflessi muscolari (con presenza talora di fascicolazioni) ci sarà una differenza oppure no? Da questi semplici segni e sintomi neurologici si può sapere se la lesione è al di sopra (motoneurone superiore) o al di sotto (motoneurone inferiore) del corno anteriore del midollo spinale.

Tutto ciò consente un orientamento diagnostico preciso. Anche nei disturbi dell’andatura una visita ben fatta ci consente di fare diagnosi. Se si chiede ad un paziente di camminare con un piede davanti all’altro e si osserva il barcollamento o l’impossibilità ad effettuare l’esercizio richiesto ci dobbiamo orientare verso una possibile lesione cerebellare (cervelletto) oppure su un’intossicazione alcolica.

Se si chiede al paziente di camminare sulle punte dei piedi e non vi riesce la lesione è a carico del S1 (ernia lombo-sacrale) oppure a carico del nervo tibiale. Se invece si chiede di camminare sui talloni e parimenti il soggetto non ce la fa la lesione è L4-L5 (ernia della colonna lombare) oppure del nervo peronale. Domandiamo ancora al paziente di restare fermo in piedi ad occhi aperti? Un aumento delle oscillazioni del corpo ci orienta su una malattia cerebellare. E se gli chiediamo di farlo con gli occhi chiusi?

L’aumento delle oscillazioni è un segnale di alterazione della sensibilità propriocettiva. Quest’ ultimo dato è chiamato “segno di Romberg”. E ancora. Un’andatura “steppante” sta ad indicare una neuropatia periferica. Quando invece ad esempio l’arto inferiore destro oscilla verso l’esterno deserivendo una semicirconferenza siamo di fronte degli esiti di un’emiplegia destra (pregresso ictus).

Parliamo del morbo di Parkinson. Qual è l’andatura? Il paziente procede a piccoli passi con rigidità, postura (posizione del corpo) bloccata, andatura strascicata e improvvisamente affrettata. Prima di inviare un malato che presenti una di questa varietà di sintomi ad un neurologo non è giusto avere un orientamento diagnostico?