Il preside Riccardo Agresti denuncia: “Il giardino della scuola Melone è una trappola”

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Dalle nostre pagine il direttore didattico segnala la gravità della situazionedi Giovanni Zucconi

La sicurezza dei bambini a scuola dovrebbe essere sempre una priorità. Ma non sempre è così.  Qualche giorno fa, forse anche per la preoccupazione nata dopo le scosse di terremoto e la devastante tromba d’aria, siamo stati contattati nella redazione de L’Ortica da alcuni genitori, che ci hanno segnalato dei problemi di sicurezza, per i loro figli, nell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli. Un tema delicato e di stretta attualità, visto che non si scherza con la sicurezza dei bambini ed al tempo stesso non occorre diffondeere allarmismo, per approfondire la questione, abbiamo intervistato il professro Riccardo Agresti, il preside della scuola.

Alcuni genitori ci hanno segnalato delle situazioni pericolose all’interno della sua scuola. Ce lo conferma?

“E’ vero. Ci sono dei pericoli localizzati nei giardini della scuola che non riesco a fare eliminare. Io temo seriamente che qualche bambino si possa fare male. I problemi sono solo all’esterno dei locali scolastici, per quanto riguarda la manutenzione del plesso devo dire che tutto funziona bene. Invece per quello che riguarda i giardini non riusciamo mai a farci sistemare le cose. Come si vede, c’è un albero nel giardino con un ramo che pende pericolosamente da maggio. L’abbiamo segnalato più volte, senza mai ottenere risposte. Evidentemente stanno aspettando che caschi in testa a qualcuno”.

Chi vi cura la manutenzione dei giardini?

“Noi andiamo avanti con le mamme e con i papà giusti. Nel senso che se ci serve qualcosa, vediamo se qualche genitore lavora nell’ufficio competente del Comune, e ci rivolgiamo a loro. Per esempio questo accade per il taglio dell’erba. Una cosa che abbiamo scoperto con il nuovo delegato alla scuola, Gianni Crimaldi, è che il Comune paga una ditta che ogni mese deve fare lo sfalcio dell’erba. Adesso, invece di chiedere dei favori, a partire da questo mese, farò a loro la richiesta per lo sfalcio. Spero che adesso non ci saranno più dei problemi almeno su questo tema”.

Ci sono altri problemi nei giardini oltre l’erba non tagliata?

“Abbiamo un giardino che è stato transennato e non più è utilizzabile dai ragazzi. Questa situazione dura da almeno un anno, da quando sono stati fatti dei lavori finanziati dalla Regione. Ad un certo punto sono finiti i soldi, e la ditta che si era aggiudicato i lavori non li ha più terminati, lasciando la situazione che tutti possono vedere”.

Chi doveva vigilare per impedire che questo accadesse?

“Il progetto, finanziato dalla Regione Lazio, era stato appaltato dal Comune di Ladispoli. Finché i lavori non saranno terminati, il giardino non potrà essere utilizzato. Ma non ci sono i soldi per riprenderli, e non mi risulta che il Comune li stia cercando”.

Avete comunque l’altro giardino per fare giocare i vostri alunni

“Anche l’altro giardino non è proprio sicuro. Il terreno è accidentato, e quando i bambini corrono, rischiano di cadere e di farsi male. Qui ci fanno ricreazione ma, come può vedere, non è certo un posto senza rischi per gli alunni”.

Questo angolo del giardino sembra un posto abbandonato…

“E’ stato abbandonato. Anche qui ci sono dei lavori incompiuti, che la ditta avrebbe dovuto terminare. Dentro le aule la situazione è buona. E’ fuori che hanno lasciato questa situazione oggettivamente pericolosa. La ditta ha rifatto anche le fondamenta, ma non hanno riempito bene intorno. Come si vede, qui il terreno se ne va sotto. C’è una buca che se un bimbo ci cade dentro si spezza una gamba. C’è un’evidente pericolosità per i bambini che giocano in questo giardino: ci sono buche e marciapiedi sconnessi. Qui è facile cadere. Ho avuto delle confidenze da dei genitori, che mi hanno detto che alcune maestre non fanno uscire i bambini, per paura che si possano fare male. Ma questo non l’ho potuto ancora appurare”.

E’ surreale immaginarsi dei bambini che giocano in questo posto. Se si fa male qualche bambino, chi verrà incolpato?

“Naturalmente la colpa sarebbe la mia”.

E allora perché non ha mai minacciato la chiusura della scuola?

Non posso minacciare la chiusura, perché dentro la scuola funziona bene. Ho minacciato la chiusura del giardino, e mi sono beccato gli improperi di tutte le maestre e di tutte le mamme”.

Mi vuole dire che nonostante la situazione che sto vedendo, lei non ha avuto la solidarietà nemmeno delle mamme? A Cerveteri ci sono comitati di mamme, come quello delle “Mamme Etrusche”, che sono molto battaglieri su queste tematiche. Come mai qui non ci sono?

“Non lo so. Quando ho emanato la circolare per vietare l’uso del giardino, ho ricevuto una marea di email da parte di mamme che si lamentavano che i loro bambini dovessero rimanere dentro”.

E lei che cosa ha fatto?

“Mi sono fatto mandare, dal responsabile della sicurezza e della protezione della scuola, una dichiarazione su quali zone potessero essere utilizzate dagli alunni. Anche se poi, purtroppo, il responsabile rimango sempre io. La risposta è stata che la parte che adesso non vede transennata è agibile, nonostante che, a mio parere, ci siano evidenti rischi per i bambini”.

E non c’è nessuna prospettiva che migliori?

“Che io sappia no. Perché qui servono sicuramente molti soldi.  Per me devono tagliare anche qualche pino, se non si vuole che la situazione si ripresenti di nuovo”.

Speriamo che nel frattempo non si faccia male nessuno…

“nche nella parte davanti l’ingresso, fino a poco tempo fa, c’era un fondo molto dissestato dai pini.  Li sono caduti diversi bambini. Addirittura una volta venne un’ospite che si fratturò una gamba. Tutto questo fino all’anno scorso, quando una bambina si è fatta male e la mamma ha denunciato il Comunw. Hanno immediatamente rifatto tutto il pavimento, e adesso è perfetto”.

Ci sono altri problemi di sicurezza nella sua scuola?

“Tutti possono vedere la recinzione di quell’impianto vicino al locale caldaie. Come si nota si è rotta in più punti ed i bambini più intraprendenti possono entrare attraversando squarci di filo di ferro arrugginito. E’ una situazione estremamente pericolosa. Anche questa l’abbiamo segnalata a settembre, ma non mi ha ancora risposto nessuno. E non è tutto. Per esempio non abbiamo la certificazione antincendio. Se venisse un giudice a chiedermi i documenti, chiaramente io ci passerei i guai perché non ho la certificazione in regola”.

Quanti bambini ci sono in tutto?

“In totale 2.200”.

Sono tanti?

“Si. Infatti nella nostra scuola ci sono troppi bambini”.

Bisognerebbe costruire altre scuole a Ladispoli?

“No. Abbiamo richiesto dei frazionamenti verso scuole meno affollate. Un problema delle scuole a Ladispoli è il cattivo dimensionamento. Ci sono scuole vuote, con due classi, dove il Comune paga manutenzione e riscaldamento, e scuole come la nostra che esplodono. E il momento di ridistribuire meglio i bambini Quest’anno sembrava già tutto pronto per questa ridistribuzione, quando è arrivato il blocco della Giunta che ha detto che non bisognava fare più nulla”.

Motivo?

“Mi hanno parlato di pressioni esterne”.