Pio De Angelis scende in campo: “Punto a diventare sindaco di Cerveteri”

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Intervista a Pio De Angelis che si candida alle elezioni di primavera con la sua lista civica lontana dai partiti
di Giovanni Zucconi

“La Politica, quella con la P maiuscola, deve ricominciare a interessarsi di Cerveteri”. Così è iniziata la mia lunga intervista a Pio De Angelis, uno degli attuali quattro candidati a Sindaco nelle prossime elezioni amministrative. Un’intervista dove si è parlato molto di Ideologia, di Etica e di Morale, e dove si è proposta una strategia politica molto originale, basata anche sul dialogo con personaggi che nulla o poco hanno a che spartire dal punto di vista ideologico con Pio De Angelis, ma che, a suo giudizio, possono vantare un’importante qualità: il forte senso di appartenenza al nostro territorio. Questa frase, non proprio chiarissima, è la sintesi criptica di una scacchiera politica, quella della competizione elettorale a Cerveteri descrittami da Pio De Angelis, i cui pezzi non solo non hanno trovato tutti ancora una collocazione, ma spesso nemmeno un ruolo. Questo ci è stato confermato soprattutto a microfoni spenti, quando sono stato fatti nomi, anche molto importanti e che hanno avuto ruoli di primo piano nell’Amministrazione comunale, che stanno avendo con lui dei contatti per definire partecipazione e ruoli nella lista che sta preparando. Una testimonianza, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, dell’estrema fluidità della situazione politica ceretana a pochi mesi dalle elezioni, ulteriormente confermata dall’assoluto silenzio che stiamo osservando sia nel centrodestra che nel centrosinistra.

De Angelis, cominciamo con una domanda provocatoria. Perché, pur avendo apparentemente poche possibilità anche di andare al ballottaggio, si è candidato a Sindaco?

“Perché io ho sempre creduto nel primato della Politica. La Politica, quella con la P maiuscola, deve ricominciare a interessarsi di Cerveteri. Adesso non è così. Sia il centrodestra che il centrosinistra hanno dimenticato i loro ideali e principi politici. Per questo ho sentito il dovere di scendere in campo. La mia è una battaglie ideale, per l’Etica e la Morale. Noi stiamo andando a scatafascio perché non c’è più l’Etica e la Morale al centro della nostra Politica.”

Un Sindaco che persegue una Politica morale ed etica, che fa nei primi 100 giorni?

“La prima cosa che farei se venissi eletto, è smuovere le coscienze dicendo una cosa che disse Kennedy: dobbiamo capire chi di noi ha fatto qualcosa per Cerveteri. Abbiamo dato o abbiamo solo preso? E infondere ottimismo. La gente deve avere fiducia. E questo lo ottieni dimostrando che tutta la struttura amministrativa è al loro servizio. Quindi certi atteggiamenti non ortodossi e inadeguati dei funzionari non ci devono più essere. Ma la cosa più importante è ridare ai cittadini il senso di sicurezza. Per fare questo, chiamerei le forze dell’ordine e farei con loro un ragionamento chiaro. Aprirei poi un tavolo serio con la Procura. E nel frattempo bisognerebbe rafforzare il corpo dei Vigili Urbani, facendo delle assunzioni straordinarie. Noi sappiamo che la Polizia Municipale è sotto organico, E’ vero che questo significherebbe aumentare le spese, ma ci sono delle priorità che vanno garantite. I Vigili potrebbero essere utilizzati anche per fare vigilanza durante la notte, quando la stazione dei Carabinieri è chiusa. Questo è possibile, non è nel mondo dei sogni. La sicurezza è importante per un Comune. Ricordiamoci che il capo della sicurezza in una città è il Sindaco. Quindi ha tutti gli strumenti per poter intervenire.”

Lei ha affermato che non intende allearsi né con il centrodestra né con il centrosinistra. Con questa strategia, non crede che avrà poche possibilità di vittoria? Punta a diventare almeno Consigliere comunale?

“No, io punto a diventare Sindaco. E lo posso dimostrare con i numeri. Parta dal presupposto che parteciperanno molte liste alle prossime amministrative, e questo produrrà una grande dispersione dei voti. Io sto facendo una lista di 24 nomi, di cui ognuno è in grado di portare 100 o più voti. Sono 2.400 voti. Considerando che i voti buoni sono circa 21.000, stiamo parlando i circa il 14-15%. Credo che questa percentuale non se la possa permettere nessuna lista singola. Inoltre con il traino che posso portare come candidato Sindaco, posso arrivare benissimo ad una soglia del 21-22%”

Ma potrebbe non arrivare al ballottaggio

“Io invece penso che posso arrivare al ballottaggio. Io mi devo misure con quelli che si saranno candidati a Sindaco. Considerando i nomi che circolano, io non mi sento primo, ma neanche secondo agli altri. Nessuno può portare, sulla carta, un numero di voti sicuramente superiore ai miei.”

Sta seguendo una strategia per arrivare almeno al ballottaggio?

“Certo. Ho molte trattative aperte con esponenti di rilievo di tutte le aree, e nel giro di poco tempo si potranno chiudere.”

A questo punto il mio registratore ha smesso di funzionare proprio mentre De Angelis ha cominciato a raccontare con chi sta tessendo questi rapporti e alleanze. Nomi anche importanti, che hanno avuto anche rilevanti cariche amministrative, e che potrebbero veramente fare la differenza. Purtroppo non li ricordo più, e non li posso riportare.

Ma lei non è un po’ distante politicamente da queste persone?

Sono distanti dal punto di vista ideologico, ma riconosco loro un comune senso di appartenenza alla città e al nostro territorio. Loro sono molto legati al territorio, e su questo siamo simili. Non si possono fare i nomi perché questi contatti sono ancora in corso di definizione. Ma avrete delle sorprese quando ne potremo parlare. Ma da subito posso affermare che per entrare nella mia lista, fatto salvo il discorso ideologico, deve essere forte il senso di appartenenza e l’interesse per Cerveteri. Ho anche discorsi aperti con la Chiesa.

Che ne pensa di Pascucci?

La mia idea su quello che sia il suo operato è chiara a tutti, come mostra ciò che ho tentato di fare con la raccolta firme.

Parliamo della sua iniziativa, poi seguita da quasi tutti gli altri, di raccogliere le firme per mandare Pascucci a casa. Non le sembra di aver utilizzato uno strumento straordinario, da utilizzare in casi di colpa grave, per un’ordinaria opposizione?

Io le cose le ho fatte con la dovuta chiarezza e coerenza. Poi l’idea è piaciuta a tutti, e si sono avvicinate persone che hanno cercato di cavalcare l’iniziativa per motivi personali.

Perché l’ho permesso?

Io non ho una struttura, non ho un partito alle spalle che mi poteva sostenere nella raccolta delle firme. Io dissi subito che l’obiettivo non era quello di mandare a casa Pascucci, ma quello di evidenziare che erano già passati due anni e mezzo, e gli impegni di Pascucci non erano stati ancora ancora mantenuti. E visto che mi sembrava che a Cerveteri l’opposizione non ci fosse, volevo chiedere a tutti, a Pascucci per primo, di aprire su questo un dibattito serio. Se lui aveva delle difficoltà doveva andare in Consiglio comunale a spiegare quali fossero. Pascucci avrebbe dovuto dirmi grazie. La raccolta doveva essere uno stimolo a governare meglio.

E poi che cosa è successo?

Non hanno trovato il modo di portare questa discussione in aula. 5400 cittadini avrebbero meritato una risposta. E invece nulla.

Direi che adesso ha spiegato l’iniziativa in modo diverso da come è stata spiegata in passato. Salva qualcuno di questi politici?

Salverei alcuni soggetti e le loro capacità e competenze, non il loro comportamento. E questo vuole essere il mio ruolo. Spronare queste persone a fare meglio visto che sono perfettamente in grado di farlo.

Quali sono state le sue precedenti esperienze amministrative?

Sono stato 25 anni consigliere comunale a Cerveteri, La prima volta sono stato eletto nel 1978. Sono stato anche vicesindaco nell’86-87. Sono stato Consigliere, Presidente del Consiglio, Assessore. Mi manca solo di diventare Sindaco. Quindi la macchina amministrativa la conosco molto bene.

Un slogan per la sua campagna elettorale?

“Io sono disponibile a prendere la Croce. Ma andrò anche alla ricerca dei Cirenei.” (Per chi non conosce i Vangeli, Simone di Cirene fu costretto dai soldati romani ad aiutare Gesù a portare la Croce)