Minacce di morte ai volontari del Gar di Cerveteri

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Grave intimidazione ai volontari che stanno tutelando l’area esterna alla Banditaccia, appeso un cappio ad una tombaCambiano i tempi, i secoli e perfino il millennio. Ma a Cerveteri ci sono mali atavici che sono lungi dall’essere debellati. E che addirittura sembrano essere tramandati da una generazione all’altra. Tra questi il fenomeno dei tombaroli che a Cerveteri viene ritenuto argomento scomodo e per certi aspetti pericoloso. E quando di un problema non si parla, la politica dello struzzo conduce poi su sentieri oscuri come confermano i recenti fatti accaduti nella zona della Necropoli su cui indagano i carabinieri. E questa volta il fatto è grave visto che ignoti hanno appeso un cappio come intimidazione per il Gruppo archeologico di Cerveteri, da tempo impegnato a contrastare gli scavi clandestini dei tombaroli. A ritrovarlo appeso ad una tomba lungo la via degli Inferi sono stati i carabinieri che hanno aperto un’inchiesta sulle nuove minacce nei confronti dei volontari che si stanno occupando della tutela e bonifica dell’area esterna alla necropoli della Banditaccia. Poco tempo fa un cartello con esplicite minacce di morte era stato ritrovato in un’altra area archeologica di Cerveteri dove il Gar si stava prodigando per evitare le scorribande dei tombaroli. Il macabro messaggio del cappio appeso come un patibolo davanti ai tumuli che conducono verso la famosa tomba delle Colonne doriche non ha terrorizzato i volontari che annunciano battaglia.

“La seconda minaccia mafiosa in poco tempo – afferma il presidente del Gar di Cerveteri, Giovanni Zucconi – non fermerà il nostro lavoro di recupero e riqualificazione delle aree attorno al recinto della Banditaccia. Abbiamo riportato alla luce una vasta zona archeologica per anni coperta dalla vegetazione dove i tombaroli nascondevano nei tumuli aperti il bottino degli scavi clandestini. Da impraticabile e terra di nessuno, ora questo sentiero è diventato accessibile ai turisti che possono visitare l’esterno della necropoli etrusca. Evidentemente il fatto che il Gar ha fatto risorgere una macchia impenetrabile ha dato fastidio a coloro che vorrebbero depredare l’inestimabile patrimonio storico di Cerveteri. Queste minacce non fanno che incentivare l’impegno dei volontari a recuperare tutte quelle aree archeologiche da troppo tempo abbandonate nelle mani dei malintenzionati”.

Il Gruppo archeologico ha presentato denuncia ai carabinieri che stanno tentando di risalire agli autori dell’avvertimento mafioso. Che sarebbe solo la punta dell’iceberg di altri strani eventi che da tempo accadono attorno alla necropoli di Cerveteri. Alcune settimane fa, infatti, un misterioso incendio era divampato in piena notte ai margini del recinto della Banditaccia. Esattamente nella zona dove pochi giorni dopo sarebbero iniziati gli interventi di bonifica e pulizia da parte del Gar. Un tentativo probabilmente di tenere lontano i volontari da una porzione di territorio poco controllata ed inaccessibile ai turisti.