L’Ortica aveva preannunciato la tempesta perfetta su Museo Cerite e Necropoli Etrusca…

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Dipinto Etrusco
Necropoli Banditaccia-Cerveteri

di Giovanni Zucconi

Se non è proprio la “tempesta perfetta” che temevamo per le aree archeologiche di Cerveteri, grosse e nere nubi si intravedono sull’orizzonte.

Vi ricordate che noi de L’Ortica avevamo lanciato, un paio di mesi fa, l’allarme sulle possibili conseguenze, per le attività dei volontari (e non solo) sulle nostre aree archeologiche, per il concomitante addio delle dottoresse Alfonsina Russo e Rita Cosentino. L’articolo è al link https://www.orticaweb.it/la-tempesta-perfetta-sui-siti-archeologici-cerveteri/.

La prima ha lasciato la nostra Soprintendenza per assumere il prestigioso ruolo di Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo. La seconda non sarà più la Responsabile della Necropoli della Banditaccia e delle aree archeologiche di Cerveteri, perché andrà in pensione alla fine di questo mese. Perché ci eravamo preoccupati? Perché ovviamente non tutti i Soprintendenti sono uguali, e non lo sono neanche tutti i funzionari responsabili del territorio. Con la Russo e la Cosentino, abbiamo avuto 5 anni di “bonaccia perfetta”, come avevamo scritto nel precedente articolo. Una situazione che non è assolutamente frequente. La presenza contemporanea delle due funzionarie, che hanno cercato, in modo convinto e non di facciata, la collaborazione con tutte le associazioni di volontariato archeologico del territorio, è stato un evento fortunato, che ha permesso la realizzazione di straordinari risultati. Per la carica di responsabile della Necropoli della Banditaccia e di tutte le aree archeologiche, avevamo avuto delle anticipazioni che ci avevano pienamente rassicurato, mentre rimaneva ancora un mistero su chi sarebbe stato il nuovo Soprintendente. Ma sabato scorso è arrivato, sparigliando tutte le carte, un nuovo decreto del Ministro Franceschini, che assegna la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri e la Necropoli di Monterozzi di Tarquinia, al Polo Museale del Lazio. Lo stesso che gestisce il nostro Museo Etrusco. In altre parole, la nostra Necropoli non verrà più gestita dalla consueta Soprintendenza, ma viene assimilata ad un area museale, sovvertendo decenni di consuetudini e di riferimenti. In astratto non è da considerarsi un evento intrinsecamente e necessariamente catastrofico, ma proverò a illustrare, nel modo più oggettivo possibile, da dove si generano i nostri timori. Iniziamo dalla lettura del nuovo decreto di Franceschini. In questo si parla solo di “Necropoli della Banditaccia – Cerveteri (Roma)”. Cosa si intende per Necropoli della Banditaccia? Solo l’area dentro il recinto o tutta l’area archeologica in cui essa è contenuta? Non è una questione da poco. Nel primo caso dovrà essere nominata, come ci era stato anticipato, anche una nuova responsabile per le aree esterne. Nel secondo caso, la responsabile della Necropoli in senso stretto sarà anche la responsabile di tutte le aree archeologiche di Cerveteri. Come è adesso la dottoressa Cosentino. In tutti e due i casi, con pesi diversi, ci troveremo in una situazione potenzialmente dannosa per chi vorrà fare delle attività, o intraprendere iniziative, sul nostro territorio. Analizziamo i due casi separatamente. Nel primo avremo due responsabili. Quello della Necropoli all’interno del recinto sarà, immagino come da tradizione, l’attuale responsabile del Museo Etrusco di Cerveteri. Quella delle aree esterne, probabilmente, ma a questo punto nulla è più certo, sarà un’archeologa che noi già conosciamo e stimiamo. In questo scenario i problemi sono due. Vorrei descriverli senza troppa diplomazia o giri di parole. Questo non per mancare di rispetto a qualcuno, che è l’ultima cosa che voglio fare, e neanche per creare inutile imbarazzo. Ma le cose dette chiaramente non si presteranno ad errate interpretazioni, e si possono, se si vuole, confutarle meglio. Già in tempi non sospetti avevamo denunciato l’assoluto immobilismo in cui è calato il Museo Etrusco di Cerveteri dopo il suo passaggio al Polo Museale. Non si stupirà quindi nessuno se lo ricordiamo in questa occasione. Non esistono colpe assolute, o attribuibili ad una sola persona, ma è inconfutabile che il nostro Museo, per colpa di una gestione che definire “inesistente” è un eufemismo, ha visto crollare interesse nei suoi confronti e, soprattutto, il numero dei suoi visitatori. Non credo che sia un caso che in tutti questi anni io non sia mai riuscito ad avere un incontro con l’attuale Direttrice, per intervistarla sul suo lavoro. Cosa che in precedenza era praticamente una formalità. L’attuale Direttrice è una studiosa stimata, e di cui ho solo sentito parlare più che bene come accademica. E’ autrice di testi che sono stati adottati come libri di testo nelle Università. Ma è evidente che non sempre tutti possono fare tutto, e che ci sono attitudini di cui bisogna tenere conto nelle nomine. E’ superfluo, dopo una premessa del genere, approfondire la nostra preoccupazione per l’ipotesi che lei diventi responsabile anche della Necropoli della Banditaccia. Fermo restando che ci auguriamo che possa operare al meglio.

Un altro problema del primo scenario, quello in cui al Polo Museale va solo la Necropoli della Banditaccia, è che in questo caso, nelle nostre aree archeologiche, ci saranno due responsabili. Due responsabili che rispondono a due strutture diverse, che hanno capi diversi, e obiettivi e progetti diversi. Uno scenario da incubo per chi vorrà adoperarsi su progetti sul territorio. Per non parlare che bisognerà capire come verranno divisi gli attuali dipendenti del Ministero che adesso lavorano nella Necropoli della Banditaccia. Attualmente loro hanno competenze sia dentro che fuori il recinto, e seguono anche le attività dei volontari sul territorio. Dopo chi lo farà, se le loro competenze verranno limitate solo all’interno del recinto? Ci ha pensato il Ministro Franceschini? Se ne nomineranno altri o si fermerà tutto? Inoltre avere due responsabili, quando le competenze si sovrappongono, vedi i magazzini che rimarrebbero all’interno della Necropoli, pur contenendo anche reperti trovati all’esterno, è solo fonte di inutile burocrazia e di veti reciproci. Chi ha avuto modo di lavorare in questo campo, o di parlare, negli ultimi due anni, con gli addetti ai lavori delle Amministrazioni Comunali, sa di che cosa sto parlando. Il secondo scenario, quello che tutta l’area archeologica di Cerveteri avrà come unico responsabile l’attuale direttrice del Museo di Cerveteri, immagino che a questo punto sia inutile spiegarlo meglio, è ancora più preoccupante. Sia per lo sviluppo, anche turistico, del nostro territorio, sia per il futuro delle associazioni di volontariato archeologico che, negli ultimi anni, con una perfetta sinergia con le Istituzioni, hanno contribuito alla valorizzazioni delle più importanti aree archeologiche del nostro territorio.