L’AMORE E LA GUERRA DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO

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Sean Penn torna alla regia, con due premi oscar, Bardem e Theron, e un figlio d’arte inglese, Harris, per raccontare, attraverso una storia d’amore, i tanti drammi del continente Africano, fra guerra civile e fame. Il film, presentato al festival di Cannes, è distribuito dalla 01.

di Barbara Civinini

L’antidivo per antonomasia di Hollywood si misura ancora una volta con l’umanitario e per farlo, questa volta, va dall’altra parte del mondo. Stiamo parlando di Sean Penn due volte premio Oscar con Mystic River e Milk, vera icona del cinema americano. Penn ha sempre usato la sua celebrità per sostenere cause politiche e sociali, come ha fatto dopo il terremoto che ha squassato Haiti e dopo l’uragano Katrina, quando si è impegnato di persona negli interventi umanitari. Al World Summit of Nobel Peace Laureates del 2012 è stato premiato con il prestigioso Peace Summit Award per gli sforzi compiuti. The Last Face – questo è il titolo originale del film di cui firma la regia – racconta la storia d’amore tra Miguel Leon (Javier Bardem), un medico impegnato in una missione di aiuto sanitario, e Wren Petersen (Charlize Theron), direttrice di un’organizzazione umanitaria. Sullo sfondo di una Liberia devastata dalla guerra, Miguel e Wren dovranno trovare il modo per mantenere vivo il loro rapporto in condizioni molto difficili, affrontando il conflitto che li circonda da posizioni diametralmente opposte. Bill Pohlad, della River Road Entertainment, che con Penn aveva già prodotto Into the Wilde, confessa di essere attratto dalle storie che affrontano certi argomenti senza essere troppo pesanti. A differenza di tanti film che vogliono cambiare il mondo o farti la lezione, dice, il nostro parla delle crisi umanitarie attraverso una storia d’amore, che è il vero centro emotivo del film. La storia abbraccia un arco di circa 13 anni, inizia con l’attuale stato di crisi in Sudan all’interno di una base di una missione delle Nazioni Unite dove, per la prima volta nella sua storia, l’organizzazione ha fatto rifugiare un intero campo profughi. Poi ci sono flashback sulle guerre civili in Sierra Leone e Liberia nel 2003, quando Miguel e Wren si sono incontrati per la prima volta e si sono innamorati, intervallati da scene del lavoro che Wren ora svolge a Ginevra, dove il loro amore riprende forza. Un ambiente che non è stato inventato, spiega lo scenografo Andrew Laws, ma piuttosto riflesso come in uno specchio ricreando avvenimenti veri e gente reale. Sean, dice, ha fatto il possibile per interpretare la realtà. I produttori tengono a sottolineare che la pellicola non è stata pensata come americana o solo per il pubblico americano, ma piuttosto con una dimensione e una  rilevanza  internazionale. Il cast comprende un attore inglese, figlio d’arte, Jared Harris, e attori francesi, come Jean Reno e Adèle Exarchopoulos, mentre il liberiano Zubin Cooper, che è entrato nel progetto come consulente, esordisce come attore nel ruolo del ‘Dr. Mousa’. Anche la bella protagonista, Charlize Theron, nata in Africa, e attiva nella solidarietà internazionale per le Nazioni Unite, ha accettato il ruolo con entusiasmo. Dunque, un binomio di tutto rispetto, amore e solidarietà, che vuole lasciare un messaggio di speranza in un mondo migliore. Adesso il giudizio passa al pubblico.