Grando bravo e convincente, Pascucci senza avversari

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Ladispoli ha svoltato a Destra.

E lo ha fatto in modo inequivocabile, bocciando dopo venti anni il Centro sinistra che nelle urne ha pagato caro la caterva di errori commessi dall’amministrazione Paliotta. Il nuovo sindaco Alessandro Grando è stato bravo nell’intercettare il malumore della gente, nel coagulare la voglia di cambiamento di una città stufa di assistere ad alcuni spettacoli indecorosi. Il Centro destra ha lavorato porta a porta, presentando un ragazzo di 34 anni che ha convinto l’elettorato che gli ha massicciamente consegnato le chiavi della città. Perché quando vinci col 58,6% dei voti, raddoppiando quasi i consensi ottenuti al primo turno, significa che la gente ti ha conferito un mandato forte e chiaro. Grando è il più giovane sindaco nella storia del comune di Ladispoli, lo attende un compito molto impegnativo, a partire dalla riorganizzazione di alcuni servizi prioritari che la gestione Paliotta ha lasciato nel disastro. Potremmo parlare della raccolta differenziata, o dell’organizzazione della macchina comunale abbandonata a se stessa. O di una rete viaria che solo negli ultimi tempi aveva visto qualche intervento. Il Centro destra ha l’occasione di dimostrare dopo tanti anni le proprie capacità, tentando anche di riconquistare la fiducia della gente verso le istituzioni. Perché un dato, aldilà di chi ha vinto e perso, è scaturito dalle urne in modo lampante. Il 56% degli elettori se ne è infischiato di andare a votare, ha mollato la presa, confermando un rigetto verso la politica. Un’indifferenza che poi si riverbera anche nei comportamenti di tanti che non amano la propria città, la sporcano, la umiliano a colpi di micro discariche ed atti di vandalismo. Restituire il senso di identità alla popolazione di Ladispoli sarebbe il più grande risultato che l’amministrazione del sindaco Grando potrebbe ottenere.

PASCUCCI SENZA RIVALI

A Cerveteri il risultato del ballottaggio è stato quello ampiamente prevedibile. Nonostante qualcuno invocasse il miracolo per ribaltare l’esito del primo turno, Alessio Pascucci ha vinto a mani basse, ha ottenuto il 65,4% dei consensi, sconfiggendo nettamente la candidata di Fratelli d’Italia, Anna Lisa Belardinelli. Alla quale comunque deve essere dato merito di aver portato Pascucci al ballottaggio, tenendo alto l’interesse per una elezione comunale di Cerveteri che da mesi appariva scontata. Troppo avanti Pascucci rispetto ai suoi avversari, troppo preparato e politico astuto per poter essere infastidito nelle urne da avversari che sono stati capaci solo di dividersi per tentare l’assalto ad uno scranno in Consiglio comunale. Il Centro destra, che si è presentato alle urne addirittura con cinque candidati a sindaco diversi, è stato la fotografia di una frammentazione che ha reso ancora più facile il cammino di Pascucci verso la conferma a sindaco. Avrebbe vinto lo stesso le elezioni alla luce del voto plebiscitario, ma almeno sarebbe stata una competizione più interessante. Ancora una volta, insomma, il Centro destra di Cerveteri ha mostrato immaturità e lacci e lacciuoli per interessi personali, sarebbe sufficiente sommare i voti di Orsomando, Tassitano, Sforza Ruspoli, Belardinelli e Pittoritto per comprendere come uno schieramento moderato compatto avrebbe potuto rendere la vita meno facile al sindaco Pascucci. Peggio ancora lo ha fatto il Centro sinistra. Che a Cerveteri di fatto non esiste. Il Partito democratico è sparito ancora dalla scena politica, deve la conquista di un seggio in Consiglio comunale solo alla vittoria della coalizione di Pascucci, è ovvio come un cambio generazionale e di strategia politica appaiano inevitabili. Due anni e mezzo di guerra a Pascucci hanno portato il Pd nel baratro, viene veramente da sorridere nel ricordare gli scenari paventati da soloni che parlavano di Pascucci spazzato via, di Pd sugli scudi, di larghe vittorie. Il film di fantascienza è finito, il Pd di Cerveteri è morto, è ora di aprire le finestre e far entrare aria nuova. Diamo il benvenuto al Movimento 5 stelle che esordirà in Consiglio comunale, speriamo che sia una presenza meno evanescente rispetto a quella della campagna elettorale. In cui i grillini proprio non si sono visti. Buon lavoro al sindaco Pascucci, confermato a furor di popolo, che di fatto ha dovuto impegnarsi non più di tanto per sbaragliare avversari davvero di scarso spessore politico e di inesistente appeal sugli elettori.