Gas al Cerreto, impazza la protesta dei residenti

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Il recente guasto all’impianto di erogazione del gas al quartiere Cerreto di Ladispoli, causato da una rottura di una tubatura durante alcuni lavori di scavo, ha rinfocolato la polemica sulla mancata metanizzazione della popolosa zona a nord della città. 

Gli utenti sono rimasti per ore senza gas nella case perchè, per motivi di sicurezza, è stata sospesa l’erogazione di metano a tutto il quartiere, essendo e tubature prive di barriere isolanti tra una strada e l’altra del Cerreto. Un disagio che ha acceso altre polemiche. la gente del Cerreto è stufa di dover pagare il gas al triplo del costo rispetto agli altri residenti di Ladispoli per una complicata convenzione sottoscritta anni fa dall’ormai dismesso Consorzio. A tuonare ancora una volta è stato il Codacons che ha puntato l’indice contro il comune di Civitavecchia, capofila degli enti locali che debbono nominare il nuovo gestore per la metanizzazione del Cerreto.

“Come è stato detto più volte – afferma il coordinatore del Codacons del litorale, Angelo Bernabei – l’impianto realizzato nel quartiere è già predisposto per il passaggio al metano, ma fino quando il comune di Civitavecchia non nominerà il nuovo gestore non potremo fare nulla. Sappiamo che pochi mesi fa il comune di Ladispoli ha inviato un sollecito al sindaco di Civitavecchia per il completamento delle procedure per la nomina del gestore che rifornirà, tra gli altri centri, anche  Ladispoli. Ma risposte non sono mai arrivare. Oltretutto all’inizio dell’anno  era stata inviata all’Eni-Agip, società fornitrice di GPL al Cerreto, una lettera di diffida per immettere metano nella rete, visto che la cosa è tecnicamente possibile e prevista dalla Convenzione firmata 20 anni fa dall’allora CDA del Consorzio. L’Eni ha confermato che l’impianto realizzato nel quartiere è già predisposto per il futuro passaggio al metano e non sono, quindi, necessari, lavori di modifica. Ma attualmente l’immissione del metano non è tecnicamente possibile visti i termini di legge previsti dal Decreto legge 164/2000.Il Codacons torna a sollecitare il Comune di Civitavecchia perché adempia le procedure di legge i cui termini sono già scaduti nel gennaio scorso. Altrimenti siamo pronti a seguire tutte le strade previste dalla legge, compresa l’interruzione di pubblico servizio. Sindaco Cozzolino, se ci sei batti un colpo”.