Focus sulla cervicalgia e dorsalgia

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A cura del Dottor Professor Aldo Ercoli

Dottor Professor
Aldo Ercoli

Chi non ha mai sentito parlare della cosiddetta “sindrome di “colpo di frusta” cervicale? Vale a dire di uno strappo o distorsione a livello dell’apparato muscolo legamentoso della cervice che consegue ad un’iperestensione o iperflessione del collo. Di solito ciò accade in occasione di un incidente automobilistico. Nella mia esperienza, nella maggior parte dei casi, vi è stato un forte tamponamento da dietro.

Quante persone hanno portato (o visto portare) il “collarino ortopedico morbido” per qualche tempo? Magari associando farmaci analgesici (paracetamolo, fans) per ridurre l’intensità del dolore. Le statistiche mediche ci dicono che circa il 18% dei pazienti mostra una persistenza dei sintomi (dolore nei movimenti del collo, con difficoltà nel piegare la testa, cefalea, vertigini).

Più severa è l’ernia cervicale inferiore (discopatia cervicale) con dolori non solo al collo ma anche agli arti superiori, alle spalle o alle mani. Tutto ciò è peggiorato dal movimento con conseguente rigidità e limitazione nei movimenti del capo. Se vi è una compressione delle radici nervose vi è inevitabilmente dolore alle spalle o alle braccia con sintomi radicolari. Generalmente la terapia è di tipo conservativo: fans, dicontratturanti e soprattutto cortisonici per via intramuscolare a fine di alleviare i sintomi.

Molto utile, nelle radicolopatie è, a mio avviso, l’utilizzo dell’acido lipoico (protegge la guaina dei nervi) associato a rimedi fitoterapici. Talvolta però, nei casi più gravi, è necessario l’intervento chirurgico per l’erniazione del disco cervicale (approccio anteriore tra due corpi vertebrali). Nell’artrosi del rachide cervicale (spondilosi) vi è dolore al collo ma con irradiazione alla nuca, alle spalla o alle braccia, e cefalea occipitale (parte posteriore del cranio). Se viene interessato il midollo cervicale o toracico superiore il paziente avverte una sensazione di scossa elettrica scatenata dalla flessione del collo con irradiazione da questo verso il basso della colonna vertebrale (segno di Lhermitte).

La RM (risonanza magnetica) o mielo TC mostra le lesioni anatomiche mentre l’emg (elettromiografia) ci consente di studiare la conduzione nervosa. Queste indagini indicano “la gravità della patologia e la localizzazione delle radici nervose”. (Harrison. Principi di Medicina Interna. Megraw-Hill.2002). Vi sono altre cause che comportano una cervicalgia? Certamente l’artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, l’herpes zoster (fuoco di S. Antonio), le neoplasie con metastasi della colonna cervicale, ascessi etc.

Anche nella sindrome cervico-anginosa il collo può essere sede di un dolore che parte dal torace. Devo però dire, sulla scorta della mia esperienza, che molto più spesso, sono le radiculopatie (nevrite intercostali) quelle che dal dorso vertebrale portano il dolore a livello toracico simulando un infarto o una sindrome anginosa.

Migliaia di volte ho risolto queste nevriti intercostali (più spesso da freddo, ossia “ab frigore”) con qualche fiala di fans. Come al solito mi è stato di valido aiuto la semeiotica esplorando i punti di Vallè, vale a dire comprimendo la dove il nervo intercostale (decorre sotto le coste) affiora sotto la cute (posteriore, laterale, anteriore). Dall’ anamnesi del dolore (puntorio, di breve durata etc) e da queste semplici manovre (sempre però coadiuvato da un ecg con visita cardiologica) sono in grado di fare diagnosi e relativa terapia. Nella spondilosi cervicale invece è necessario ricorrere alla decompressione chirurgica che è utile ad interrompere la progressione di segni neurologici severi.

Più rare sono sia la sindrome neurogena dello stretto toracico (compressione del tronco inferiore del plesso brachiale) o la sindrome arteriosa dello stretto toracico (compressione dell’arteria succlavia da parte di una costa cervicale). Una lesione al plesso brachiale o ai nervi periferici del braccio da infiltrazione neoplastica comporta una nevrite brachiale acuta, con forte dolore scapolare o scapolo omerale (parte superiore del braccio). Il tumore dell’apice del polmone colpisce spesso il plesso brachiale ed i nervi cervicali procurando un dolore riferito alle spalla o al braccio.

E’ questa la sindrome oggi chiamata di Pancost. Molte decine di anni fa, ai miei tempi ospedalieri, era chiamata sindrome di Ciuffini – Pancost. Purtroppo (e qui aveva ragione il primario di cardiologia Prof. Armando Dagianti, da tempo scomparso) gli anglosassoni non ci hanno mai trattato molto bene a noi italiani. Basti pensare alla sindrome di Flaiani – Graves – Basedoff (ipertiroidismo primitivo). Attualmente sono stati cancellati, negli Usa, sia Ciuffini che Basedoff. E’ rimasta solo la dizione che porta il nome di Graves (Harrison op cit.). Questi sono solo due esempi dei tanti nomi di illustri clinici nostrani sono stati cancellati dalla Storia della Medicina (Lo dispoto). Forse per invidia.

Loro non hanno avuto medici del calibro di Condorelli, Valdoni, Ottaviani, Stefanini, Pistolese, Iandolo etc.