In corso a Roma “Documenting our Heritage at Risk”

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L’importante Conferenza Internazionale finalizzata alla catalogazione del Patrimonio Culturale Mondiale ad iniziare dalle aree a rischio
di Arnaldo Gioacchini

Due giorni pieni di lavoro con un programma molto nutrito (già in corso – venerdì 19 maggio e sabato 20) ed un obiettivo molto ambizioso quello prefissatosi dalla Conferenza Internazionale “Documenting our Heritage at Risk”, che l’Associazione “Incontro di Civiltà” presieduta da Francesco Rutelli, insieme alI’ICCROM (che è il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali, dal 1978 denominato ICCROM, sigla che nasce da “The International Centre for Conservation” e “The Roma Center”, la quale è l’unica organizzazione intergovernativa che si dedica alla conservazione del patrimonio culturale mondiale tramite la formazione, l’informazione, la ricerca, la cooperazione e la sensibilizzazione come Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali,  ha organizzato a Roma nel prestigioso Palazzo Poli (quello che nella parte retrostante ospita la famosissima Fontana di Trevi ed il cui nucleo più antico, con fronte su piazza di Ceri, fu terminato nei primi anni del XVII secolo e la cui costruzione fu commissionata dal duca Cesi di Ceri  nel 1566). Le finalità dell’importante Conferenza ( che nel secondo giorno, in una sessione solo mattutina) si terrà nella sede del’ex Planetario – sala Ottagonale- alle Terme di Diocleziano ), che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Prof. Avv. Sergio Mattarella, ed ha ricevuto il Patrocinio dell’UNESCO, sono quelle di unire la comunità internazionale intorno a un programma condiviso per la catalogazione del Patrimonio Culturale, a partire dalla classificazione nelle aree a rischio. Promuovere la convergenza tecnico-scientifica e l’adozione condivisa di tecnologie avanzate, sotto l’indirizzo dell’UNESCO e con la responsabilizzazione dell’ICCROM  in vista dei restauri e delle ricostruzioni da realizzare. Questi sono gli obiettivi della “Documenting our Heritage at Risk” che si è potuta realizzare grazie al fondamentale contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo e del suo Presidente, Prof. Emmanuele F. M. Emanuele, e al contributo di Fouad Alghanim & Sons Group of Companies. Tre sono le sessioni in cui è articolata la prima giornata (ospitata nella splendida sala Dante) e durante la quale si confrontano esperti del mondo accademico e scientifico, della cultura e dell’innovazione, provenienti da esperienze molto diverse, incluso lo studio dei teatri di conflitto, e i progetti di riqualificazione del Patrimonio e di sviluppo locale. Fra gli intervenuti vi sono il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo On. Avv. Dario Franceschini, l’Assistant Director General per la Cultura dell’UNESCO l’architetto italiano(nato a Venezia) Prof. Francesco Bandarin (che nel 2004 consegnò pure l’Attestato UNESCO al Sito di Cerveteri/Tarquinia), lo Special Advisor UNESCO per il Patrimonio Culturale, Mounir Bouchenaki, il Vice Sindaco di Roma ed Assessore alla Cultura Luca Bergamo e molti altri ed alti rappresentanti delle più autorevoli istituzioni scientifiche internazionali e di imprese impegnate in questi settori. Il tutto seguito, con la massima attenzione, da numerosi giornalisti (alcuni particolarmente specializzati in questo campo) anche esteri. Fra l’altro, a testimoniare ulteriormente l’importanza dell’appuntamento romano anche nella sua forte internazionalità, una delegazione dei partecipanti sarà ricevuta dal Presidente del Consiglio dei Ministri On. Dott. Paolo Gentiloni. Al termine della sessione del 20 maggio, quella che si svolge alle Terme di Diocleziano, sarà approvato un appello internazionale : “ Il Rome Agreement on Documentation of Endangered Cultural Heritage” ( Accordo di Roma sulla Documentazione del Patrimonio Culturale. “ Dopo la campagna per contrastare la distruzione del Patrimonio culturale nei conflitti in corso, e la grande Mostra del Colosseo “Rinascere dalle Distruzioni – Ebla, Nimrud, Palmira” (che tra Ottobre e Dicembre 2016 ha avuto oltre 300.000 visitatori), questa Conferenza getta le basi per affrontare in modo condiviso le grandi minacce (guerre, disastri naturali e, in prospettiva, cambiamenti climatici), partendo dalla catalogazione del Patrimonio a rischio,” dichiara il Presidente di Incontro di Civiltà, Francesco Rutelli.  “Le prossime tappe non potranno che essere restauri e ricostruzioni effettuati su basi scientifiche e con la più ampia condivisione”. “La Fondazione Terzo Pilastro- Italia e Mediterraneo, che da sempre opera a favore del dialogo e della feconda contaminazione con le tradizioni del Medio e Vicino Oriente, al fine di superare le diversità e ricomporre le lacerazioni attraverso la forza immateriale della cultura, non poteva non trovarsi in prima linea nel dibattito politico-diplomatico internazionale su tali tematiche,” afferma il Prof. Emmanuele F.M.Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo. “Sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale su una questione di interesse planetario e mantenere viva la memoria di quelle antiche civiltà del passato che la furia iconoclasta intende cancellare, è un dovere morale ineludibile, in attesa che diventi possibile ricostruirle realmente in loco. È proprio questo ciò che, con la Fondazione Terzo Pilastro, mi propongo di fare in un futuro spero non lontano”. Da registrare anche quanto “Dopo la campagna per contrastare la distruzione del Patrimonio culturale nei conflitti in corso, e la grande Mostra del Colosseo  “‘Rinascere dalle Distruzioni – Ebla, Nimrud, Palmira” (che tra Ottobre e Dicembre 2016 ha avuto oltre 300.000 visitatori), questa Conferenza getta le basi per affrontare in modo condiviso le grandi minacce (guerre, disastri naturali e, in prospettiva, cambiamenti climatici), partendo dalla catalogazione del Patrimonio a rischio,” Da registrare anche quanto dichiarato  dal Direttore generale dell’ICCROM, Stefano De Caro “La documentazione gioca un ruolo cruciale nell’assicurare la conservazione del patrimonio culturale in pericolo creando le basi, quando necessario, per la sua eventuale ricostruzione,”  che aggiunge :“Quando si tratta di salvaguardare il patrimonio a rischio, l’ICCROM è pronta a favorire il dialogo tra i protagonisti principali e a sviluppare le capacità sul campo.”

Arnaldo Gioacchini – Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco