“Corrado, il mio maestro”

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Patrizia Pellegrino ci racconta come la sua luminosa carriera di attrice, nata per caso, sia stata costellata dall’incontro con artisti di immenso spessore di Giovanni Zucconi

Devo confessare che Patrizia Pellegrino è stato uno dei miei sogni da ragazzo. E trovarsela di fronte, ancora bellissima e con quella voce così dolce, è stata un’esperienza indimenticabile. L’ho intervistata, a sipario abbassato e con le luci basse, sul palco del Teatro Manzoni di Roma, prima della rappresentazione della divertentissima commedia “Una moglie da rubare”, che lei interpreta insieme a Stefano Masciarelli. E’ stata una bella intervista, dove la donna e l’attrice Patrizia Pellegrino si sono raccontate così bene, e con tanta sincerità, che sarebbe perfettamente inutile scrivere un’introduzione più lunga. Quindi, se volete conoscere meglio Patrizia Pellegrino: i suoi sogni, la sua onestà intellettuale e morale, le sue certezze e i suoi amori internazionali, leggetevi quello che ci ha raccontato. Scoprirete una bellissima persona.

Lei ha iniziato da giovanissima. Di solito quando si inizia a quell’età è perché c’è stato un evento particolare. Difficilmente si arriva a quei livelli, a 16 anni, solo per il talento. Come ci è arrivata?

“Non lo so. Credo che l’inizio sia stato veramente un colpo di fortuna, perché per me è stato tutto semplicissimo. Mi hanno vista in un provino, quando avevo 16 anni. Ero minorenne e mi sono dovuta presentare con il permesso dei miei genitori. Ho fatto Petrosinella, in RAI, con Luca de Filippo. Poi subito dopo Corrado mi vide un altro provino, e mi chiamò per fare “Beng!”, la sigla della trasmissione “Gran Canal”, sempre sulla RAI.”

Un inizio indubbiamente folgorante. Praticamente non era ancora nemmeno maggiorenne

“Non è stato difficile il mio inizio, è stato molto difficile il dopo. Io pensavo che in questo mondo fosse tutto così semplice, come era stato all’inizio. Mi sono detta: “…capperi, centomila copie di un disco a 18 anni, secondo in classifica dopo Celentano…”. Purtroppo mi ero un po’ montata la testa. Ma poi, quando ho visto che non succedeva più niente, ho aperto gli occhi. Ho capito che avrei dovuto ricominciare tutto da capo, dopo questo primo successo così facile. Che avrei dovuto rimboccarmi le maniche, e cominciare a strutturare seriamente una carriera e una professionalità. Ho capito che avrei potuto farcela solo con una grandissima dedizione e fatica. E con una grande attenzione a me stessa. Fu la prima volta che mi resi conto che, per continuare a lavorare, dovevo per prima cosa lavorare su di me.”

Perché dice questo?

“Perché ero carina, ma non ero nient’altro. Non ero brava. Non ero dotata di una voce particolare, e neanche ero una ballerina meravigliosa. Non avevo nulla di spicco.”

Sta dicendo cose che è difficile sentire da un artista famoso come lei. Le fa molto onore.

“Ma è la verità. E poi ho avuto un ottimo maestro: Corrado. E’ lui che mi ha insegnato a vivere e come approcciarmi alle persone di questo mondo. Mi diceva sempre che dovevo essere semplice e gentile con tutti. Mi diceva che, se non sei umile, devi cambiare mestiere.”

Poi ha cominciato a fare teatro

“Al teatro ci sono arrivata tardi, a 25-26 anni, con Garinei. Con lui ho interpretato il mio primo ruolo in “A che servono gli uomini”, con Ombretta Colli. Poi ho cominciato a lavorare in televisione. Come cantante, come showgirl e come conduttrice Tutte cose che mi hanno portato a fare tante esperienze. Tante cose. Ognuna mi ha dato qualcosina di più. Non eclatanti. Non mi hanno fatto diventare né la Carrà, né la Parisi. Ma mi hanno permesso di lavorare e di guadagnare per poter vivere dignitosamente a Roma.  Da quando avevo 20 anni, non ho chiesto più nulla ai miei genitori.”

Ha dovuto rinunciare a qualcosa, della sua vita privata, per seguire la sua carriera artistica?

“Ho dovuto rinunciare molto della mia carriera per seguire i miei figli. Fin da ragazzina ho sempre avuto desiderio di avere una famiglia e dei figli. E’ una cosa nel DNA di noi Napoletane. Ma ho capito subito che per fare la mamma avrei dovuto rinunciare a qualcosa. Ho detto di no a molti lavori. Io sono rimasta incinta già quando recitavo nel mio secondo spettacolo di Garinei. E ho cominciato a fare figli. Il primo l’ho perso. Poi ne ho adottato uno, e ne ho fatto un altro. Insomma ho fatto la mamma a tempo pieno, e per molti anni ho fatto solo cose molto piccole in teatro. Non ho mai voluto rinunciare completamente al mio lavoro. Anche lui è importante nella mia vita.”

E dell’Amore, ha dovuto rinunciare a qualcosa?

“Se non avessi fatto questo lavoro, magari sarei stata una moglie migliore. Però chi può dirlo. Certamente è un lavoro che ti scombina a livello emotivo. Ti toglie giorni. Ti toglie week end. Ti toglie tutto. Sei spesso fuori in tournee. Ti toglie la possibilità di costruire un rapporto tranquillo con tuo marito, perché non ti fa trovare i tempi veri per costruire una storia d’amore che può durare per sempre. Diciamo che in cambio acquisti il calore umano della gente che ti vuole bene, che ti segue. Ma è più bello stare con un uomo per tutta la vita, diciamoci la verità (ridendo). Non sempre si ha questa fortuna. Moltissime attrici ci hanno dovuto rinunciare.”

Una domanda che faccio sempre è se lei si “porta il Teatro a casa”. Se continua a vivere il personaggio anche quando il sipario si è abbassato

“Mi succede una cosa strana che non ho mai raccontato a nessuno. Ogni volta che faccio uno spettacolo teatrale, che scelgo l’anno prima per l’anno dopo, mi succede sempre di rivivere quello che emotivamente vive la protagonista. O è qualcosa che ho già vissuto, e che devo esorcizzare, o che lo sto vivendo in quel periodo. E’ una cosa stranissima. E non è una cosa che scelgo io, è una cosa inconscia.”

E’ la prima volta che mi si dà una risposta del genere. Tutti gli altri hanno detto: “No, io chiudo con il personaggio quando torno a casa. E solo un lavoro…”

“No. Non è possibile. Non in questo lavoro. Io credo che non sia possibile. Credo che ti porti addosso quello che vivi per tanti mesi. Io sono Nanà, La Nanà di questo spettacolo. Sono una donna, tradita e umiliata dalla vita. Fiduciosa in un uomo che non la ama. Ho tante cose di Nanà. E certamente dentro Nanà ci metto tante cose mie. E’ normale quindi che il personaggio te lo porti dietro anche quando non sei in teatro.”

Oggi ho sentito le rivelazioni di Uma Thurman sulle molestie che ha ricevuto durante la sua carriera di attrice. E’ una delle tante che hanno raccontato le loro brutte esperienze. Cosa ne pensa su questo tema? Non hai mai avuto esperienze di questo tipo?

“Ho avuto degli approcci, delle avances, ma ne sono uscita fuori sempre in maniera molto pacata e tranquilla. Sorridevo e dicevo: “…sono fidanzata”. O sposata, dipendeva dal momento della mia vita, “…sono fedele”. Un uomo può anche provarci con me. Sono abituata alle avances. Ma io se sto con una persona, non la tradisco. Per quanto riguarda la mia moralità, io sono una integra, pulita. Non riesco a pensare di essere una merce di scambio. Tu dai la patata a me, e io ti do una trasmissione a te. Non funziona così. Perché se tu non sei pronta a sfruttare un’occasione importante che hai ottenuto andando a letto con qualcuno, poi fai solo una brutta. E sei finita per sempre. Io ho avuto sempre chiaro questo principio. Me lo hanno insegnato mia madre e mio padre. L’unica strada che si può seguire è quella di essere integri, e di studiare per migliorare. Non ci sono altre strade o scorciatoie. Quindi quando la gente ci provava con me, io gli dicevo semplicemente di no. Ma con il sorriso, senza fare tutto questo casino che stanno facendo tutte. Io non lo capisco tutto questo bordello. Tutti ci provano. Qualsiasi donna bella deve aspettarsi che un uomo ti faccia delle avances. Un po’ più esplicite, un po’ meno. Ma basta dirgli di no… Dipende da te. Certo che per Uma Thurman è stato diverso. Lei è stata lanciata sul letto. Io penso che lei abbia avuto un grande shock. Probabilmente in questo caso anche io avrei agito così. Ma io fortunatamente non ho mai vissuto un’esperienza del genere, perché io sono sempre andata, ai provini nei casting, solo negli uffici. Mai andata a casa di qualcuno. Non ci sono mai andata a casa di un produttore.”

Ha ancora dei sogni?

“Si. Aspiro a diventare una grande attrice teatrale. E questo mi porterà ad avere le porte spalancate anche in televisione. Magari in ruoli tipo Virna Lisi, o comunque di donne della mia età.”

Aspira a grandi ruoli classici?

“Anche a meno classici. A me piace soprattutto fare la commedia. Garinei mi disse una cosa che non dimenticherò mai: “…Patrizia si ricordi che lei non è portata a fare i classici. Potrà anche farli, ma si ricordi che è molto più complicato e difficile fare ridere che fare piangere. Punti su questo, perché la sua strada è l’ironia e la leggerezza. Quando capirà di essere brava in questo, lei sarà un’attrice vera. Adesso sono più brava rispetto a quando avevo 20 o 30 anni. Adesso che ho 55 anni mi sento di meritare qualcosa di più per la mia carriera televisiva, di fiction o di cinema. Il teatro mi ha dato questa sicurezza in più, e adesso mi aspetto le occasioni che fino ad adesso non sono arrivate. Ora le aspetto, le cerco. Le troverò. Prima o poi le troverò. Forse anche prima lo chiedevo, ma non ero così pronta.”

Facciamo un po’ di gossip. Ci parla della sua storia d’amore con il Principe Alberto di Monaco?

“Ho avuto una storia lunga con lui. Lui mi cercava perché sentiva questa mia purezza. E poi ero molto bella. Gli ricordavo la mamma. Lui mi diceva che avevo il sorriso della mamma.”

Non le è dispiaciuto non diventare la nuova Grace Kelly?

“Purtroppo mi ha messo subito fuori gioco. Dopo qualche mese che stavamo insieme è uscito una copertina di Playmen con una foto di me nuda. Lui non voleva accanto una donna così esposta. Voleva una donna un po’ più dietro le quinte. E soprattutto non avrebbe potuto sposarmi perché all’epoca, negli anni 80, non c’era come adesso un’apertura nei confronti delle attrici. Per andare bene sarei dovuta essere Grace Kelly, ma io non lo ero. Ero all’inizio della mia carriera e, come tante, ho fatto delle foto di nudo. E questo a lui diede molto fastidio. Lui mi aveva visto come una ragazzina pulita e ingenua. Mi vedeva come un angelo. Quando vide quelle foto gli prese un colpo.”

Perché non ci è stata attenta? Non aveva pensato che le sue foto nude gli avrebbero potuto dare fastidio?

“Io avevo firmato un contratto con Playmen molto tempo prima. Le foto sarebbero dovute uscire prima di quando l’ho conosciuto. Invece sono state pubblicate appena ci siamo messi insieme. Non so se questo è stato voluto, perché poi loro hanno triplicato le vendite, oppure è stato un caso fortuito. Però questa cosa creò uno scandalo internazionale. Tutto il mondo parlò di questa storia di Alberto di Monaco che si era arrabbiato delle foto.”

Anche lei ci è rimasta male

“Mi è dispiaciuto che sia finito con Alberto. Avrei voluto sicuramente essere la Principessa, ma non a tutti i costi. Perché non lo so se sarei stata veramente felice. Con lui c’era feeling, ma non c’era al 100%. Quindi non lo so…”

Se potesse esprimere un desiderio, cosa le piacerebbe fare?

“Mi piacerebbe tanto fare un film con Paolo Virzì. Io adoro Virzì. Io veramente darei un anno della mia vita per lavorare con lui. Mi dedicherei solo a studiare e basta. Mi farei plasmare da lui. E’ un regista fantastico. Un uomo incredibile, con tanto talento, mille idee. Sa girare bene, e sa come evidenziare gli attori, prendendo il meglio dai loro caratteri e della loro personalità. Ti fa diventare quello che lui vuole. Ti fa diventare “IL” personaggio. Io adoro da impazzire Paolo Virzì. Lo trovo fantastico.”

Lui lo sa di questo suo “amore”?

Si, ho avuto occasione di dirglielo in un incontro in RAI qualche mese fa. Gli ho detto: “Sei il mio mito”.