Consorzio di Marina di San Nicola, le accuse del consigliere Alessandro Grando

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sindaco ambientalista
Ladispoli Alessandro Grando

Sono passati più di quattro anni dal giorno in cui presentai la prima interrogazione, rivolta al sindaco, per chiarire la questione riguardante i presunti debiti del Comune di Ladispoli nei confronti del Consorzio Marina di San Nicola.

Lo scopo era quello di fare chiarezza in una vicenda che vedeva il Consorzio riportare nel suo bilancio un credito, verso il Comune di Ladispoli, di circa 300.000 euro (per servizi resi) che non trovava però alcun riscontro nel nostro bilancio e in nessun altro documento ufficiale, tant’è che gli stessi uffici comunali non ne sapevano nulla.

Chiedevo quindi al sindaco, che aveva curato in prima persona i rapporti con il Consorzio, di spiegare cosa fosse successo e come si era arrivati a quella situazione, visto che non esisteva nessun contratto o convenzione tra le parti dal 2010 in poi.

La risposta fu molto evasiva e, nonostante le rassicurazioni e le promessa di risolvere tutto in breve tempo, dal 2012 ad oggi non è successo niente.

Sarà stato forse per questo motivo che nel 2015 il Consorzio Marina San Nicola ha chiesto al tribunale di Civitavecchia di nominare un consulente tecnico per il riconoscimento e il pagamento dei crediti vantati verso il Comune, che nel frattempo avevano raggiunto quota €659.000.

Avendo appreso dall’Avvocatura comunale che lo scorso 15 gennaio il tecnico nominato dal Tribunale ha depositato l’edizione finale della sua relazione, ritengo sia mio dovere informare i cittadini, in particolare quelli residenti a Marina di San Nicola, sull’esito di tale perizia in si cui attesta che:

  • L’unica voce per la quale si riscontra un’effettiva obbligazione del Comune è quella per la realizzazione di un impianto di videosorveglianza per la scuola di via Venere: € 9.000,00;
  • I documenti a disposizione per tutti gli altri contributi per servizi richiesti dal Consorzio sono riconducibili a mere manifestazioni di volontà espresse dal sindaco e sono prive di qualsivoglia valenza di impegno sul piano amministrativo pubblico;
  • Per quanto riguarda le spese per la ricostruzione del lungomare, a seguito della erosione costiera, in capo al Comune non si è riscontrato alcun atto d’obbligo, essendo viceversa tali spese di esclusiva pertinenza del Consorzio in base alla vigente Concessione demaniale per tale opera.
  • Il tentativo di conciliazione delle parti, auspicato dal Giudice in occasione del conferimento dell’incarico al CTU, è naufragato per colpa esclusiva del Consorzio ricorrente che di fatto ha posto il Comune di Ladispoli nell’impossibilità giuridica di addivenire ad un accordo extragiudiziale (il legale del Comune aveva dato la disponibilità per arrivare ad un accordo bonario fissando il limite massimo del riconoscimento economico in € 273.210,00). Sembra dunque che, per molti aspetti, in questi ultimi anni, i rapporti tra il Consorzio di Marina di San Nicola e Comune di Ladispoli siano stati regolati su promesse verbali piuttosto che su impegni scritti. In una situazione del genere, come sempre, le conseguenze le pagano i cittadini in termini di costi amministrativi e di servizi non resi.  Arrivati a questo punto non resta che aspettare che il Giudice si esprima in via definitiva sulla vicenda ed annoverare, anche questo, come l’ennesimo esempio di incapacità amministrativa dell’era Paliotta.

Alessandro Grando

Gruppo Consiliare

Cuori Ladispolani