“C’è ancora molto fare per il territorio”

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Dipinto Etrusco
Necropoli Banditaccia-Cerveteri

Intervista a tutto campo con Giovanni Zucconi, responsabile della Sezione di Cerveteri e Ladispoli del Gruppo Archeologico Romano
di Gianni Palmieri

Essere un Comune che ospita o che confina con un sito Unesco, è un privilegio che hanno pochissime città al mondo, e questo comporta, per le Amministrazioni comunali, dei doveri per i quali devono rispondere a tutta l’Umanità. Di questo dovranno tenere conto i Sindaci, e le relative maggioranze, che verranno eletti l’11 giugno nelle prossime elezioni comunali. In questo articolo non vogliamo dare pagelle ai nostri Amministratori per quello che hanno fatto, negli ultimi 5 anni, per le nostre straordinarie aree archeologiche. Lo abbiamo già fatto in precedenti articoli e non ci vogliamo ripetere. Vogliamo però guardare avanti, ai prossimi 5 anni, chiedendo a chi vive da volontario archeologico le realtà di Cerveteri e di Ladispoli, di raccontarci cosa chiederebbe alle prossime Amministrazioni per valorizzare, sotto ogni punto di vista, i nostri siti patrimonio dell’Umanità. Per questo abbiano intervistato Giovanni Zucconi, il responsabile della Sezione di Cerveteri – Ladispoli del Gruppo Archeologico Romano, la più antica e importante associazione di volontariato archeologico d’Italia.

Presidente Zucconi, lei si è espresso recentemente in modo favorevole sullo stato delle aree archeologiche dei nostri due Comuni, e i particolare di quelle di Cerveteri

“Anche se le campagne elettorali in corso non aiutano certo un’analisi serena ed obiettiva, devo dire che le mie affermazioni non sono state smentite da nessuno con un minimo di cognizione. Anche in una recente manifestazione ufficiale, la Soprintendente Alfonsina Russo e l’attuale responsabile dell’area archeologica, Rita Cosentino, hanno avuto parlo di elogio per lo stato dei nostri siti, e non solo di quello della Necropoli della Banditaccia.”

Tutto bene quindi?

“Direi di no. Abbiamo solo cominciato a togliere la polvere da una casa che era stata abbandonata da decenni. Non so se si ricorda che solo 5 anni fa, lei mi pubblicò su L’Ortica un articolo dove accusavo i nostri Amministratori di non conoscere neanche l’esistenza del fondamentale Piano Unesco, il documento che dettava le linee da seguire per la corretta, e obbligatoria, tutela e valorizzazione delle aree archeologiche di Cerveteri. Il mio appello al futuro Sindaco fu: inserite il Piano Unesco nei vostri programmi elettorali.”

Cosa chiederebbe questa volta?

“Sono stati fatti importanti e determinanti passi avanti ma, per un territorio che ospita, tra Cerveteri e Ladispoli, poco meno di 500 ettari di aree archeologiche, è inevitabile che sia necessario fare ancora moltissimo per poter esprimere tutte le enormi potenzialità dei nostri due paesi. Naturalmente, tra Cerveteri e Ladispoli i problemi e le potenzialità sono diverse, ma io rappresento un’associazione che opera, da decenni, in tutti e due i Comuni, e quindi mi piace vederli come un unico territorio. Cosa chiederei i futuri Sindaci? Innanzitutto di continuare con l’adozione del modello che a Cerveteri è stato innegabilmente vincente, e che ha permesso di raggiungere gli splendidi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il modello è semplice, e si basa su tre pilastri: Soprintendenza, Amministrazione comunale e Volontariato archeologico. Un modello dove le Istituzioni collaborano insieme, ma veramente insieme, con stima e rispetto reciproco, per raggiugere importanti obiettivi comuni. Sembra una cosa semplice, ma non è mai stato così. Nel passato questa collaborazione era stata, a mio parere, solo di facciata. Nella realtà ognuno cercava di tracciare confini di competenze o di apparire il primo della classe. Questa sinergia tra le Istituzioni ha dato vita ad un ambiente dove le Associazioni di volontariato, in perfetta armonia e con una divisone dei compiti scaturita da incontri organizzati dal Comune, hanno potuto operare in condizioni che non si erano mai manifestate prima. I risultati si sono visti subito, e sono sotto gli occhi di tutti. Di questo bisogna ringraziare, oltre il GAR che rappresento, anche le altre due splendide associazioni di volontariato che operano nel nostro territorio: il Nucleo Archeologico Antica Caere e la Nuova Generazione Etrusca. Tutti hanno fatto un lavoro a dire poco straordinario. A queste si è unita da poco un’importante associazione di Santa Marinella: il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite.”

Tutti hanno fatto il loro dovere?

“Purtroppo no. Anche se è solo una mia opinione personale, per me i pilastri sarebbero dovuti essere 4. Mancano gli imprenditori che investono sul nostro territorio, anche per piccoli impegni apripista.”

Che cosa altro chiederebbe alle prossime Amministrazioni?

“Quello che stiamo chiedendo tutti da anni. L’istituzione di un Parco Archeologico che veda finalmente tutelati, con la giusta cornice giuridica, le centinaia di ettari di aree archeologiche del nostro territorio. E che veda finalmente attribuiti, da parte della Istituzioni regionali e statali, i necessari investimenti per la loro valorizzazione e la loro manutenzione. Chiederei che si faccia lo sforzo di redigere una vera e propria road map per stabilire un possibile percorso, in tempi e attività, che possano portare all’istituzione del Parco almeno entro le prossime due legislature. In questo modo sapremo sempre in quale punto del processo ci troviamo. Chiederei poi di alzare il livello delle manifestazioni sul territorio. Mi spiego meglio. Quello che adesso sono manifestazioni straordinarie, come le aperture di tombe normalmente chiuse o simili, devono diventare manifestazioni ordinarie, di tutti i giorni. Mentre bisognerà pensare a nuove manifestazioni di più alto profilo, veramente straordinarie, che possano elevare, a livello nazionale l’offerta turistico/archeologica di Cerveteri e Ladispoli. Mi viene in mente, ma è solo un esempio per fare capire il livello, un Festival del Cinema Archeologico o un campus universitario dove, in determinati periodi dell’anno, si possano riunire gli studenti di tutto il mondo per valorizzare nuove aree o per approfondire temi riguardanti gli Etruschi. Tutto questo ci farebbe conoscere meglio in Italia e nel Mondo.”

Non ha altri sogni nel cassetto?

“Naturalmente sogno sempre che le Amministrazioni, non solo quelle comunali, si adoperino per regalare a Cerveteri un Museo degno di questo nome, ma capisco che non è una cosa che si possa risolvere in una sola legislatura. In attesa però si potrebbe cominciare a ragionare su un mio vecchio sogno: il museo diffuso. Un museo all’aperto, che “arredi”, sia il paese che le aree archeologiche, con le riproduzioni, realizzate dai nostri abilissimi artigiani, di tutte le migliaia di opere che sono state portate, illegalmente o no, via da Cerveteri ed esposte in musei o collezioni di mezzo mendo. Sarebbe sicuramente un biglietto da visita da spendere nelle comunicazioni di marketing. Un esempi di questo che sto chiedendo è l’esposizione, all’ingresso della Banditaccia, della splendida copia del Sarcofago degli Sposi, realizzato da Giugiaro.”