BAMBINO GESU’, NUOVA CASA FAMIGLIA PER I PICCOLI RICOVERATI DI PALIDORO

0
2170

Si chiama ‘La Casa di Manu’ ed è realizzata in collaborazione con la Fondazione Emanuela Panetti Onlus. Inaugurata una nuova casa per i familiari dei piccoli pazienti del Bambino Gesù di Palidoro. Si chiama ‘La Casa di Manu’ ed è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Emanuela Panetti Onlus. La struttura garantirà l’accoglienza dei piccoli pazienti e delle loro famiglie con criticità economica. La casa si trova in Via Lorio, 37 – Torrimpietra (Fiumicino), a pochi chilometri dall’Ospedale. La struttura è composta da 3 stanze (5/7 posti letto complessivi) due servizi e una sala ricreativa con angolo cottura.«L’apertura di questa nuova casa –  spiega Lucia Celesti, responsabile dell’Accoglienza e Servizi per la Famiglia del Bambino Gesù – intercetta la domanda di alloggi che negli ultimi tempi è diventata sempre più crescente. Una tendenza dovuta all’aumento della complessità delle patologie curate presso l’ospedale e al maggior numero di ricoveri in Day Hospital».La Fondazione Emanuela Panetti Onlus svolge servizi di assistenza rivolti a bambini ricoverati in strutture sanitarie e ai loro genitori. Opera nell’assistenza sociale delle persone anziane e finanzia terapie domiciliari in favore di bambini appartenenti a famiglie bisognose. All’estero la Fondazione opera nei paesi in via di sviluppo curando in particolar modo l’istruzione dei bambini e l’integrazione socio-culturale delle popolazioni. Dal 2010 grazie a una rete composta da 30 volontari collabora con il Bambino Gesù presso le strutture di Roma, Palidoro e Santa Marinella.L’assistenza alloggiativa delle famiglie provenienti da fuori città e coinvolte in lunghe degenze è una delle attività principali del Servizio Accoglienza dell’Ospedale. Sono circa 20 le strutture attualmente collegate al Bambino Gesù, in cui vengono accolte ogni anno oltre 3.500 famiglie, per un totale di quasi 100mila notti offerte gratuitamente o a prezzi simbolici. Il 30% circa dei bambini ricoverati, infatti, proviene da fuori Regione. Il 13% è di nazionalità straniera.