Anguillara scende in piazza contro la captazione delle acque del lago

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“Salviamo il nostro lago”.

Il Comitato di Difesa del Bacino Lacuale di Bracciano-Martignano scende in campo con iniziative forti mirate alla sospensione delle captazioni Acea dal lago di Bracciano, i cui livelli al minimo, mettono a rischio l’ecosistema. Sabato 25 marzo alle 16 nell’ambito della Festa del Broccoletto in piazzale del Molo ad Anguillara il comitato propone una manifestazione per presentare le azioni che intende portare avanti per trovare soluzioni di medio e lungo termine alla problematica che investe il territorio sabatino. Saranno presenti esponenti del Comitato, rappresentanti istituzionali, ed esperti. Il Comitato, per l’occasione lancerà la proposta di legge regionale di iniziativa popolare mirata alla costituzione di una Autorità di Bacino, in linea con quanto previsto dalla Direttiva 60/2000 C. E art 14, dal Decreto legislativo n. 152 art. da 141 a 158, e dalla Legge regionale del Lazio n. 5/2014, tutela governo e gestione pubblica delle acque oltre che dalle proposte di legge regionale n. 238/2025 (primo firmatario De Paolis), e n. 132/2014 (primo firmatario Simeone). Verrà inoltre diffuso e illustrato il documento elaborato dal Comitato che, sulla base di dettagliati studi scientifici, si propone, tra le altre cose, di sollecitare in primo luogo provvedimenti urgenti per una sospensione dei prelievi Acea, di presentare un esposto-impugnativa al Ministero dei Lavori Pubblici avverso la Convenzione-capestro che attribuisce alla Acea il potere di gestione dell’intero ciclo delle acque del territorio lacustre, di adire, quindi, l’Autorità Nazionale delle acque per richiedere un suo autorevole intervento per restituire alle popolazioni sabatine i loro diritti di cittadinanza e la loro dignità di autogoverno. Verrà inoltre illustrata la proposta di operare affinché si attivino rapidamente misure e progetti per ottenere, nell’impianto di depurazione, il massimo grado di qualità possibile delle acque reflue per predisporle ad essere rigettate nel lago, invece di disperderle nel fiume Arrone verso il mare.